Il settore della metallurgia è composto da molteplici lavorazioni manuali che si differenziano in base allo strumento impiegato, alla tecnica adoperata e all’obiettivo da raggiungere.
Senza ombra di dubbio, il taglio al plasma è inserito in questa branca lavorativa: di cosa si tratta?
Sostanzialmente, è un processo che viene utilizzato per tagliare metalli appartenenti a varie tipologie, come l’acciaio, per mezzo di uno specifico strumento noto come torcia al plasma.
Questa particolare metodologia di taglio dei metalli è adatta a tutti i materiali conduttori di elettricità e consente di tagliare sia lamiere sottili che di spessori più importanti; tuttavia, qual è il funzionamento che si cela alla base? Che dire dei metodi di utilizzo di tale strumento?
Rispondiamo ad ognuno dei quesiti succitati in questo breve ma interessante articolo, fornendo una dettagliata panoramica in merito all’argomento.
Il funzionamento del taglio al plasma
Come detto, basta utilizzare una torcia al plasma per riuscire a tagliare numerose tipologie di metalli, anche aventi spessori non proprio esigui.
Il funzionamento base di tale metodologia prevedere l’espulsione ad alta velocità di un gas grazie alla presenza di un particolare ugello: questo evento crea un arco elettrico tra l’elettrodo contenuto nella torcia e il metallo da tagliare, trasformando di fatto il gas espulso in plasma.
Tuttavia, è bene chiarire anche la definizione di plasma: esso non è altro che un gas formato da elettroni e ioni, ma avente una carica elettrica neutra.
Questo speciale stato fisico consente di portare il metallo che si intende tagliare alla sua temperatura di fusione; dopodiché, l’energia cinetica sprigionata dal gas riesce ad espellere il metallo fuso, consentendo di eseguire l’effettivo processo di taglio.
L’intera procedura del taglio al plasma si divide in due grandi step:
- la fase di innesco, processo che è caratterizzato dalla creazione del plasma, il quale ha origine in seguito alla scintilla che viene indotta dalla corrente ad alta tensione che si instaura tra l’elettrodo e l’ugello. Questa particolare fase potrebbe avvenire anche mettendo l’elettrodo e l’ugello a stretto contatto, con la corrente elettrica che passa tra le due componenti in corto circuito e il gas che induce il loro distacco. Tuttavia, il processo deve essere caratterizzato dalla creazione della scintilla di innesco;
- la fase di trasferimento, la quale prevede il contatto tra il plasma e l’anodo che ha lo scopo di condurre corrente elettrica a bassa tensione.
Insomma, il taglio al plasma cela un funzionamento piuttosto complesso, ma sicuramente efficace per tagliare i metalli in modo rapido, corretto e soprattutto con una qualità molto elevata.
Vediamo ora alcuni metodi di utilizzo di questa speciale tipologia di taglio.
I metodi di utilizzo del taglio al plasma
Dato che permette di trattare lamiere di vario spessore, il taglio al plasma è considerato un metodo molto versatile per trattare i metalli.
Gli strumenti impiegati per farlo, le torce al plasma ad utilizzo manuale, riescono a tagliare lamiere spesso sino a 50 mm, mentre quelle a funzionamento automatico arrivano a tagliare lamiere spesse anche 130 mm.
Inoltre, questa tecnica di lavoro consente di direzionare i macchinari da taglio al plasma, apportando una precisione elevatissima e assicurando la realizzazione di diverse tipologie di taglio, anche su metalli dalla conformazione curva o provvisti di angoli.
Data l’efficacia e la rapidità con le quali trattano il metallo, i macchinari del taglio al plasma sono strumenti abbastanza costosi: per questo, le torce al plasma sono dedicate all’uso esclusivamente professionale.
A questo proposito, va anche detto che il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi anni ha fatto passi da gigante, permettendo la creazione di macchinari sempre meno ingombranti o necessitanti di pochissimo spazio: questo ha consentito il calo dei prezzi della torcia al plasma, rendendola uno strumento facilmente accessibile anche agli amanti del fai da te.
Tuttavia, è bene chiarire che il taglio al plasma potrebbe condurre alcuni metalli al loro punto di ebollizione: questo include la possibilità di fuoriuscita di fumi tossici, altamente nocivi per l’organismo che, se inalati, potrebbero essere responsabili dell’insorgenza di alcune patologie respiratorie.
Pertanto, i macchinari che sfruttano la tecnica del taglio al plasma dovrebbero essere adoperati in zone apposite, ben areate e provviste di uno specifico impianto per lo smaltimento dei fumi, onde evitare che essi siano inspirati dai lavoratori.
Oltre a ciò, il taglio al plasma è in grado di generare anche radiazioni ultraviolette, dannose per gli occhi: pertanto, quando si lavora a stretto contatto con i macchinari che utilizzano questa tecnica, è fondamentale indossare i dispositivi di protezione individuale, come le maschere, gli occhiali e gli abiti da lavoro che soddisfino tutti i requisiti, strumenti in grado di preservare la salute dell’operaio.
Infine, le onde acustiche che l’arco plasma produce sono delle importanti sorgenti di radiazioni elettromagnetiche: pertanto, coloro che indossano un pacemaker sottocutaneo dovrebbero stare alla larga da tali macchinari in quanto il loro funzionamento potrebbe interferire sull’integrità del dispositivo medico.
Dato che il taglio al plasma è una tecnica che dovrebbe essere impiegata con un certo buon senso e, preferibilmente, possedendo alcune competenze specifiche, è sempre consigliabile che il suo utilizzo si limiti all’ambito professionale, in modo tale da evitare in incorrere in incidenti lavorativi ampiamente evitabili.
In conclusione, il taglio al plasma è una tecnica assolutamente consolidata e molto utilizzata nel settore della metallurgia: sfruttarla non sottovalutando i rischi che derivano dal suo utilizzo e impiegando i dispositivi di protezione consente di effettuare tagli precisi, salvaguardando il prezioso dono della vita.